La Società Economica di Chiavari è lieta di invitare il pubblico all’inaugurazione della mostra Compianto. Dolore & Speranza nell’arte fiamminga, nuovo appuntamento della rassegna L’Arte in Economica, in programma venerdì 11 aprile alle ore 18 nella quadreria della Società.
Protagonista dell’esposizione è uno dei capolavori della pittura fiamminga cinquecentesca: il Compianto sul Cristo morto attribuito alla scuola di Quentin Massys, datato intorno al 1540.
L’evento sarà accompagnato da un approfondimento critico a cura del Dott. Andrea Lavaggi, che guiderà il pubblico alla scoperta dell’opera, analizzandone aspetti stilistici, iconografici e devozionali.
“Siamo entusiasti di poter finalmente presentare al pubblico quest’opera, conservata da decenni nella nostra pinacoteca e giunta a noi nel 1966 grazie al generoso lascito del Cav. Francesco Andreani, Socio dell’Economica dal 1933, che per molti anni ricoprì il ruolo di Revisore dei Conti. Un dono che continua a testimoniare il profondo legame tra la città e la nostra istituzione.” — Margherita Casaretto, assessore della Società Economica e responsabile del progetto.
Il dipinto fu infatti lasciato in eredità alla Società Economica dal Cav. Francesco Andreani, figura di rilievo nella storia dell’ente. Nipote dell’ex presidente prof. Giacomo Massa, Andreani manifestò sempre alla Società un grande attaccamento, che culminò con la donazione di quest’opera straordinaria, una delle più significative testimonianze della pittura fiamminga conservate in Liguria.
Opera di intensa potenza emotiva, il Compianto sul Cristo morto raffigura il momento immediatamente successivo alla deposizione, con la Madonna inginocchiata, le mani incrociate sul petto in un gesto di silenzioso dolore, e San Giovanni che sorregge con delicatezza il capo del Cristo morto. La scena, forte di una drammaticità quasi scultorea, si arricchisce di dettagli narrativi e simbolici: la corona di spine, le croci vuote sul Golgota, Gerusalemme ricostruita come una città nordica fortificata, il sepolcro scavato nella roccia.
La mano di Massys — o di un suo stretto collaboratore — si riconosce non solo nel pathos delle figure, ma anche nella costruzione paesaggistica che richiama le opere di Joachim Patinier, suo sodale. Le indagini scientifiche condotte dalla prof.ssa Maria Clelia Galassi e gli esami dendrocronologici del legno attestano la realizzazione dell’opera attorno al 1541, rendendola contemporanea alle ultime fasi della vita del maestro o a quelle della sua bottega.
Il pubblico potrà inoltre confrontare dal vivo questo dipinto con un’opera molto simile e di dimensioni inferiori, conservata al Musée du Louvre di Parigi, a conferma della pratica — comune all’epoca — di replicare i modelli più riusciti su richiesta di nuovi committenti.
La mostra è curata da Lia Gnecco e Miriam Badalotti, con il progetto grafico di Aurora Dieci, e si inserisce all’interno della rassegna L’Arte in Economica, sostenuta da Regione Liguria, Città Metropolitana di Genova, Comune di Chiavari, Camera di Commercio di Genova e Fondazione Carige.
L’opera sarà visitabile fino al 22 aprile, con i seguenti orari:
● Dal lunedì al venerdì, dalle 16.00 alle 19.00 (al mattino su appuntamento)
● Sabato e domenica, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00
Breve nota biografica su Quentin Massys (1466–1530)
Quentin Massys nacque a Lovanio nel 1466, figlio di un fabbro. Si racconta che si sia avvicinato alla pittura per conquistare l’amore della figlia di un artista. Dopo una formazione probabilmente vicina a Dirck Bouts, si trasferisce nel 1491 ad Anversa, dove entra nella Gilda di San Luca. Massys diviene rapidamente uno dei protagonisti della scena artistica fiamminga.
Tra le sue opere più note: il Trittico di Sant’Anna (1507), il Compianto per la Corporazione dei Falegnami (1511), e la versione della Pietà conservata al Louvre, databile attorno al 1515, pressoché identica a quella oggi in mostra a Chiavari.
Massys morì nel 1530 ad Anversa, colpito dalla “malattia del sudore”, lasciando una scuola e uno stile che influenzarono a lungo la pittura fiamminga del XVI secolo